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Habitat, Fauna e Flora > Habitat

La Riserva presenta un’accentuata diversità di habitat naturali che vanno dai boschi di Querce alle Praterie erbacee, dagli ambienti ripariali ricchi di vegetazione igrofila con formazioni a Pioppo (Populus spp.), Salice (Salix spp.), Frassino (Fraxinus spp.), Acero (Acer spp.), ecc. a quelli rupestri. Questa diversità è determinata dall’ampia estensione altitudinale (dai 650/700 metri a 1.341 m s.l.m. della vetta più alta, Monte Croce Mancina) e dalle diverse geomorfologie presenti: nella parte centro-settentrionale predominano i sedimenti argilloso-arenacei con profili regolari; nella porzione meridionale, la presenza di conglomerati e di rocce calcaree con profili aspri e scoscesi, quali Pizzo Spirito, Pizzo Daniele e Pizzo Galera.

Copyright: A. Crisafulli - R. Picone

Boschi a roverella

Querceti a roverella dell’Italia meridionale e Sicilia

Descrizione – Si tratta di boschi a dominanza di Quercus virgiliana, Q. dalechampii, Q. pubescens, a cui si associano nello strato arbustivo Cytisus villosus, Erica arborea. Altre specie rinvenibili in tale habitat sono: Ostrya carpinifolia, Coronilla emerus, Asparagus acutifolius, Crataegus monogyna, Epipactis helleborine, Hedera helix, Viola alba subsp. dehnhardtii.

Praterie steppiche

Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

Descrizione – Raggruppa praterie xerofile piuttosto variabili per fisionomia e struttura: da quelle di piccola taglia a dominanza di varie specie di graminacee annuali a quelle perenni di taglia media a dominanza di Hyparrhenia hirta. Le praterie sub-stepppiche, rappresentate prevalentemente da vegetazione erbacea annuale, comprendono alcune Poaceae componenti il corteggio floristico come Brachypodium distachyum; sono frequenti anche talune Fabaceae (Scorpiurus muricatus, Coronilla scorpioides, Trifolium campestre, Medicago sp.pl.) e altre specie, come Reichardia picroides, Hypochoeris achyrophorus, Linum strictum, ecc.

Cerrete

Cerrete dell’Italia meridionale e Sicilia

Descrizione – Si tratta di boschi a querce caducifoglie con dominanza di Quercus cerris (a cui si associano Quercus dalechampii, Q. virgiliana, Acer campestre e Acer pseudoplatanus), legati ad ambienti montani con un substrato a reazione acida, su arenarie e su scisti. Nello strato erbaceo si possono rinvenire Cyclamen hederifolium, Cyclamen repandum, Cytisus scoparius, Dactylorhiza romana, Doronicum orientale, Geranium versicolor, Ostrya carpinifolia, Arrhenatherum nebrodense, Ruscus aculeatus. Di particolare rilevanza biogeografica risultano: Paeonia mascula subsp. russoi, Aristolochia lutea, Fritillaria messanensis, Anemone apennina; tra le endemiche sono da citare: Luzula sicula, Tanacetum siculum, Teucrium siculum, Thalictrum calabricum. L’associazione di riferimento della cerreta presente nella Riserva è Arrhenathero nebrodensisQuercetum cerridis. La cerreta si avvicenda con la faggeta nei tratti a maggiore aridità edafica, come per esempio lungo i crinali (Monte Croce Mancina, Monte Cerreto).

Faggete

Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex

Descrizione – L’habitat prioritario 9210* comprende boschi di faggio con Agrifoglio nello strato arboreo e arbustivo. Nel sottobosco sono frequenti diverse geofite primaverili come Anemone apennina, Symphytum gussonei e numerose orchidee (Epipactis helleborine, E. microphylla, E. meridionalis, Neottia nidus-avis). La Faggeta di Malabotta è definita extrazonale: mentre sui Nebrodi la si rinviene a quote generalmente superiori a 1200 m, all’interno della Riserva si localizza nel fondovalle per le migliori condizioni edafiche, ambientali e per la maggiore disponibilità idrica, raggiungendo un limite inferiore dei 900 m.

La Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta è, prima di tutto, una Riserva Naturale protetta, curata ed a tua disposizione tutto l’anno: vivila e rispettala.

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